La Gola del Furlo è un meraviglioso canyon nelle Marche da vedere almeno una volta nella vita.
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Nelle Marche, sull’antico tracciato della Via Flaminia, in un tratto che costeggia il Candigliano, si cela un meraviglioso canyon creato dal costante scorrere del fiume. È un passaggio tra la rupe e l’acqua, dove la forza della natura ne è la padrona assoluta.
Tra i Comuni di Fermignano e di Acqualagna, nella provincia di Pesaro-Urbino, la Gola del Furlo – il cui nome deriva dal latino “forulum”, piccolo foro, a indicare quella gola nata per effetto dell’erosione del fiume Candigliano che scorre tra il Monte Pietralata e il Monte Paganuccio – i Romani scavarono una galleria nel punto in cui il transito era più difficile (a lato di un già esistente varco di epoca etrusca). La galleria fu fatta costruire su volontà dell’imperatore Vespasiano nel 76 dopo Cristo per consentire il transito di carri di grandi dimensioni e macchine da guerra che è a tutt’oggi ancora aperta al transito pedonale e dei veicoli.


In questa vallata le pareti rocciose si alzano per centinaia di metri tra le acque, formando così un canyon la cui profondità si è ridotta nel momento in cui fu costruita una diga, nel 1922, trasformando il corso d’acqua in un lago.
Il miglior modo per scoprire questo luogo è senza dubbio a piedi, la Riserva offre diversi itinerari e possibilità di passeggiate tra le pareti del canyon, in cui ammirare una natura spettacolare a tu per tu con le aquile reali, falchi pellegrini e aironi cenerini.




È anche possibile parcheggiare la propria auto in una delle tante aree di sosta lungo il fiume e percorrere a piedi il tratto della strada Flaminia, passando sotto al “forulus”, la galleria voluta da Vespasiano. Il tunnel, una delle più ardite operazioni d’ingegneria stradale della storia, fu completato in soli cinque anni, fra il 73 e il 77 d.C. scavando la roccia a colpi di scalpello, e i segni sono ben ancora ben visibili. Lungo 38 metri per 5,5 di larghezza e 6 di altezza, fino ad arrivare alla diga dove è possibile ammirare il lago artificiale e lo spettacolo mozzafiato che il canyon offre.




Da non perdere
Una passeggiata al canyon di Fossombrone all’ombra delle Marmitte dei Giganti, il canyon del Metauro dal colore turchese e il fascino unico.
Con il termine “Marmitte dei Giganti” (note anche come Marmitte del Diavolo) in geologia si indicano delle depressioni profonde a pozzo, scavate nelle rocce dall’erosione dei fiumi in aree che in tempi remoti erano coperte da ghiacciai. Quando i ghiacciai si sciolsero si crearono dei vortici, con acque dalla velocità così elevata da riuscire a erodere le rocce.
Il canyon con le sue Marmitte dei Giganti si trova in località San Lazzaro, una frazione di Fossombrone, in provincia di Pesaro-Urbino. Lo si trova dopo più di due chilometri arrivando da Fossombrone e percorrendo la Flaminia, mentre dalla SS73 bis bisogna uscire a Fossombrone ovest, al bivio Fossombrone-Urbino si segue per Urbino e al cartello per San Lazzaro si gira a sinistra.


Lungo la strada si trova il ponte detto “dei Saltelli” o ponte di Diocleziano. Quello che si ammira ora fu costruito da Mario Corrieri ed è del 1946 come ricorda una lapide sul pilone, quello originale che risaliva a tempi molto più antichi fu distrutto durante la seconda guerra mondiale. Il curioso nome di “ponte dei Saltelli” deriva dal fatto che, a monte della forra di San Lazzaro, ci sono una serie di rapide e cascatelle.
Il canyon è ulteriormente abbellito proprio dalle Marmitte dei Giganti dove l’azione erosiva del fiume ha creato delle cavità tondeggianti sulle sponde, ora riempite da laghetti e specchi d’acqua. A valle della forra il fiume si allarga lasciando spazio a delle piccole spiagge con queste meravigliose piscine naturali nelle quali immergersi è d’obbligo. I più avventurosi potrebbero decidere di affrontare le Marmitte dei Giganti in canoa o kayak, queste escursioni sono possibili e per conoscere orari e info sulle escursioni è sufficiente contattare il punto Iat di Fossombrone http://www.turismo.pesarourbino.it/
Buon divertimento!
