Ivrea, comune della provincia di Torino (Piemonte), è una tra le 20 più belle “Città sul fiume” in Italia (Ivrea è bagnata dalla Dora Baltea, un affluente del Po), nonché patrimonio dell’Unesco dal 2018 in quanto “città industriale del XX secolo”. Qui infatti convivono tecnologia e Medioevo, folklore e natura, arte e scorci romantici. Insomma, è la meta perfetta per un weekend.

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Marco Navigli di Ivrea

Considerata “il capoluogo del Canavese”, Ivrea è collocata in un’area formatasi da un grande ghiacciaio del Pleistocene, il suo nome antico è Eporedia, gli abitanti infatti non si chiamano ivreani o ivreesi come verrebbe da dire, ma eporediesi.

Fondata intorno al V secolo a.C. dai Salassi, un popolo di origine celtica stabilitosi nel Canavese, a partire dal I secolo a.C. divenne colonia romana destinata al presidio della via militare che dalla pianura piemontese si spingeva nelle valli della Dora Baltea, fino al periodo Longobardo. Furono i romani che ne latinizzarono il nome, che subì delle varianti, quali Iporeia, quindi Ivreia, Ivrea.

Cosa vedere e cosa fare


Il Municipio e la Piazza Ferruccio Nazionale

La trovate nel borgo storico di Ivrea, fra Via Palestro e Via Arduino. La riconoscerete perché vi troverete di fronte al palazzo civico con il campanile. Con la nascita di Vittorio Emanuele (1759), la piazza fu prima intitolata al Re, ma in seguito fu rinominata Piazza Ferruccio Nazionale, in ricordo del partigiano impiccato qui nel 1944.

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Il Castello

Nella città alta sorge il Castello dalle rosse torri, così lo battezzò Giosuè Carducci.

La sua fondazione risale al secondo Trecento. Questo è un castello “vero”, uno di quelli che vedi nei film, con le grandi torri circolari, il ponte levatoio sospeso sul fossato e il camminamento di ronda ornato di merlature a coda di rondine. Per informazioni su giorni e orari di apertura: Associazione Castello di Ivrea, telefono +39 0125 44415.

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Giardini Giusiana

Meritano una visita per la robusta Torre di Santo Stefano che svetta oltre le cime degli alberi.

Costruita nel 1041, faceva parte di un monastero distrutto parzialmente durante il dominio francese fino al 1544 quando, sotto il dominio spagnolo, cadde nelle mani del Viceré francese Carlo Cossè di Brissac che, per potenziare le difese della città dalla parte del fiume, fece demolire la chiesa e altri edifici, eccezion fatta per la Torre campanaria.

Ex Hotel La Serra

Progettato negli anni ’60, questo futuristico edificio ospitava l’Hotel La Serra con 55 appartamenti, una piscina, due gallerie commerciali e un centro congressi.

Si tratta di una delle costruzioni più rappresentative dell’influenza di Olivetti nella zona, infatti, ha la forma di una grande macchina per scrivere.

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Il Ponte Vecchio

La zona della città caratterizzata dal Ponte Vecchio si riferisce al ponte romano costruito intorno al III secolo che oltrepassava la Dora Baltea e portava fuori le mura difensive.

Oggi il ponte è ancora pienamente funzionante, ma per la viabilità principale viene utilizzato il ponte adiacente, di costruzione più recente. Di fronte al ponte troverete una grande ed artistica fontana dedicata a Camillo Olivetti, fondatore dell’omonima fabbrica, opera del 1957.

Il Ponte di ferro sulla Dora Baltea

Costruito nel 1885, su cui passa la ferrovia Ivrea-Aosta.

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Una passeggiata romantica sul Naviglio

Infine non perdetevi una passeggiata romantica sul Naviglio di Ivrea. È qui che ogni anno si festeggia lo Storico Carnevale di Ivrea con la celebre “battaglia delle arance” (domenica, lunedì e martedì grasso). Questo storico carnevale risale al 1808, anno in cui l’Impero Napoleonico ordinò di unificare i carnevali rionali in un’unica festa.

La leggenda su cui si costruisce gran parte del carnevale narra che Violetta, la figlia di un mugnaio promessa sposa a Toniotto, si ribella alle pretese del feudatario che reclama il diritto allo jus primae noctis. Fingendo di accettare l’invito, dopo essersi recata nel castello di San Maurizio, uccide il tiranno con un pugnale che aveva nascosto tra i capelli e dà il segnale al popolo che si solleva contro i nobili. Il popolo infatti viveva momenti difficili anche a causa delle tasse sul macinato e sul matrimonio. La spada con l’arancia posta nella sua sommità vuole rievocare la testa del tiranno ucciso.

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Foto del carnevale di Ivrea di Krysland.com

Lo Storico Carnevale di Ivrea è un evento unico, riconosciuto come manifestazione italiana di rilevanza internazionale, come da comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 1956.

Cosa dovete assolutamente mangiare

La Torta 900. Se il Castello è il simbolo di Ivrea, altrettanto si può dire per la Torta 900. Per dare il benvenuto al nuovo secolo, il maestro pasticcere di Ivrea, Ottavio Bertinotti, inventò questa ricetta e consapevole della squisitezza del prodotto decise di tutelare la sua creazione con un marchio brevettato.

Si narra che Bertinotti fosse talmente geloso da allontanare chiunque durante la preparazione della farcitura. Tale “dolce segreto” è stato mantenuto anche dalla famiglia di Umberto Balla che, nel 1972, dopo circa settanta anni dalla sua creazione, rilevò il laboratorio e il brevetto. Se volete assaggiare questa delizia, non potrete fare a meno di visitare la Pasticceria Balla, al civico 16 di Corso Umberto I, visto che a tutt’oggi la sua ricetta rimane un segreto.

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http://www.torta900.com/torta900.html

Curiosità

Ivrea è davvero bella, così bella che persino il grande poeta Giosuè Carducci (il primo italiano a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1906) ha voluto dedicarle una strofa della sua celebre poesia “Piemonte”:

“Ivrea la bella che le rossi torri
specchia sognando a la cerulea Dora
nel largo seno, fósca intorno è l’ombra
di re Arduino”.

Questa città va assolutamente vista, vi auguriamo di passare delle giornate meravigliose come è stato per noi 🙂

Ciao da Cris e Marco del blog in giro in giro