Situata nella splendida regione dell’Abruzzo, la cittadina di Celano è stata insignita del titolo di città con un decreto del Presidente della Repubblica. Questa affascinante località è a poco più di un’ora di viaggio da Roma. Se vi state chiedendo se vale la pena fare questo breve viaggio, la risposta è un inequivocabile “assolutamente sì!”.

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Le sue origini risalgono all’epoca preistorica, e nel corso dei secoli, ha subito diverse dominazioni. Purtroppo, come molti altri centri di questo territorio, il comune di Celano ha subito gravi danni a seguito di eventi sismici. Tuttavia, grazie a importanti opere di restauro, possiamo dire che oggi è tornato all’antico splendore.

Celano si presenta come un caratteristico paesino di montagna, ricco di bellezze storiche, artistiche e culturali di alto valore. Il suo simbolo principale è il Castello Piccolomini.

Il Castello Piccolomini

Situato su un’altura, il castello, che un tempo rappresentava il fulcro della vita del luogo, continua a dominare l’intera valle.

Inizialmente, nacque come costruzione difensiva per presidiare le forze feudali contro quelle imperiali dietro l’Imperatore Federico II di Hoenstaufen, che assediò la fortezza di Celano nel 1223, distruggendo il borgo e disperdendo la popolazione. L’attuale castello fu fondato da Pietro De’ Berardi, conte di Celano, intorno al 1392. Successivamente, nel 1451, Lionello Acclozamora realizzò il piano nobile. Con Antonio Piccolomini, che nel 1463 ricevette l’investitura della contea di Celano, il castello assunse l’aspetto di una dimora signorile adibita ad accogliere la corte. In seguito, il palazzo residenziale ospitò diverse casate, tra cui gli Sforza – Cesarini e i Dragonetti, che fecero rimanere sostanzialmente intatto l’assetto del castello.

All’interno del castello, troverete il Museo d’Arte Sacra della Marsica, che si suddivide in due sezioni: la Sezione di Arte Sacra e quella di Archeologia. La prima, situata sul piano nobile, è articolata in undici sale, divise in diverse sezioni tra cui scultura, pittura, oreficeria e paramenti sacri. La seconda è la Sezione Archeologica, proveniente dalla Collezione Torlonia, nella quale sono presentati i materiali rinvenuti in seguito ai lavori di bonifica del lago Fucino, opera del Principe Alessandro Torlonia. La raccolta comprende utensili agricoli, strumenti per la pesca, gioielli, armi e oggetti utilizzati durante le battaglie, tra cui pezzi importanti come dei bassorilievi, di cui si conservano solo scarsi frammenti. Sono presenti anche delle tombe con scheletri di uomini e donne, ritrovati con i loro corredi funerari, tra cui gioielli, alcuni in bronzo antico e altri in oro e pietre preziose.

Mentre passeggiate per le stanze del castello, vi suggeriamo di affacciarvi dalle antiche finestre: godrete di un panorama incredibile!

Sarà in questo momento che vi renderete conto dell’importanza strategica della fortezza, che domina il vasto territorio del Fucino, fatto di strade, campi e centri abitati, che un tempo era interamente coperto dalle acque del lago.

Incredibilmente, il Castello di Celano non è accompagnato da una leggenda, ma da una storia vera, quella di Jacovella.

Jacovella fu costretta a sposare per motivi aristocratico-politici Odoardo Colonna, nipote di Papa Martino V, spesso ritratto come malato o deforme. Dopo una convivenza forzata durata circa tre anni, con la morte di Papa Martino V e l’aiuto della madre Maria, Jacovella fuggì da casa. Jacovella chiese al nuovo Papa Eugenio IV l’annullamento del matrimonio, ottenuto il quale sposò Jacopo Caldora, all’epoca quasi settantenne. A tre mesi dal secondo matrimonio, la contessa rimase vedova. In questo breve arco di tempo, la donna ebbe modo di conoscere il nipote del Caldora, Lionello Accrocciamuro, che tra il 1440 e il 1445, non senza censure e condanne, portò Jacovella alle terze nozze. Nel 1458, rimasta di nuovo vedova, si ritrovò a governare da sola la contea di Celano e a crescere i suoi tre figli.

Se volete approfondire vi lascio questo interessante link ad un video intitolato “Il Castello di Celano non ha una Leggenda, bensì una Storia Vera” di Viaggia Con Wallace

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La Chiesa di San Michele Arcangelo

A sinistra del castello sorge la Chiesa di Sant’Angelo, anticamente chiamata di San Michele Arcangelo, affiancata da un palazzo, sede del convento dei Padri Celestini fino all’occupazione del Regno di Napoli. Fu il Conte Pietro Berardi, lo stesso che iniziò i lavori del castello, a volere l’edificazione della chiesa nel 1392, ma bisognerà aspettare fino al 1451 per il completamento della costruzione.

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Sulmona – Celano – Popoli

Abbiamo passato solo una giornata a Celano, ma vale la pena pianificare almeno una settimana per visitare anche le città di Sulmona e Popoli, che sono altrettanto spettacolari!

Ciao da Cris e Marco del blog in giro in giro

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